Il comune di Peccioli, in provincia di Pisa, è situato su di un’altura della Val d’Era, ad una altitudine di 144 metri s.l.m.. Con una popolazione di circa 4000 abitanti, il comune ospita molti edifici medievali. Tra questi vi sono la pieve di San Verano, la cappella dei Peccioli e Palazzo Pretorio.
Oltre ad aver conservato il suo impianto medievale, Peccioli comprende un territorio ricco di paesaggi campestri e piccoli borghi dalle origini antiche, come quelli di Cedri, Ghizzano, Fabbrica, Montecchio, Libbiano e Legoli. Quest’ultimo possiede una splendida cappella nella quale si possono ammirare gli affreschi del noto artista rinascimentale Benozzo Gozzoli. Ci si può inoltre dedicare all’astronomia recandosi all’Osservatorio Astronomico “Galileo Galilei” di Libbiano, luogo ideale per praticare quest’attività. A Peccioli, per di più, è possibile visitare il Parco Preistorico, dove sono collocati diciotto animali preistorici in vetroresina a grandezza naturale.
Inizialmente il castello di Peccioli è stato proprietà dei conti della Gherardesca. I potenti feudatari cedono il fortilizio al vescovado di Volterra nel XII secolo. In quegli anni Peccioli si configura come uno dei baluardi volterrani contro l’espansione pisana, fino al 1163, anno in cui Pisa riesce ad espugnarlo e porlo sotto il proprio dominio.
Tutt’altro che rassegnata a perdere il suo antico possedimento, la curia volterrana si pone sotto la protezione di Firenze all’indomani della sconfitta patita dai Pisani a Meloria nel 1284. In cambio il vescovo ottiene la possibilità di riscuotere dazi sulle miniere di rame e sale del circondario. Il borgo viene infine restituito ai Pisani, con la pace di Fucecchio del 1293, privo però delle sue mura difensive.
Il 1406 è un anno cruciale per quasi tutti i centri pisani, perché su di essi si afferma e consolida il dominio fiorentino. Peccioli segue il corso della storia dei centri limitrofi e partecipa alle numerose rivolte nel XV secolo. Nel 1431, ad esempio, si solleva approfittando della discesa delle truppe milanesi dei Visconti, guidate da Niccolò Piccinino. Nel XVI secolo, in occasione dell’assedio di Firenze da parte delle milizie spagnole, ospita le truppe del principe d’Orange. Infine si sottomette al Granducato Toscano dei Medici, cui succedono i Lorena, fino all’Unità d’Italia. Oggi Peccioli conserva le sue peculiari caratteristiche di centro agricolo, anche se nell’ultimo secolo vi è stata una notevole intensificazione dell’attività manifatturiera.